La mediazione è un’occasione per le parti in conflitto di avere un dialogo supportato da una terza persona operante nel segreto professionale, la quale sostiene la comunicazione allo scopo di favorire la reciproca comprensione dei diversi punti di vista.
Chi di noi non ha coppie di amici, parenti, conoscenti che non siano in separazione/divorzio, oppure siamo noi stessi ad attraversare questa delicata fase della nostra vita. Una separazione può avere degli effetti altamente dolorosi non soltanto per la coppia, specialmente se è ancora alta la rabbia fra gli ex-coniugi, ma anche per i figli, che dovranno in un modo o nell’altro superare il trauma del distacco da uno dei due genitori. In questo panorama abbastanza usuale ai giorni nostri, il mediatore familiare diventa una figura fondamentale per fare in modo che la separazione avvenga nel modo meno traumatico possibile. Ma procediamo con ordine e vediamo cosa fa il mediatore familiare.
Chi è il mediatore familiare?
Il mediatore familiare è un professionista che deve innanzitutto essere una terza persona imparziale, qualificata e con una formazione specifica, per risolvere le dispute che si creano tra le coppie in separazione/divorzio, aiutandole a raggiungere un accordo volontario, rispondente ai bisogni e agli interessi di tutta la famiglia, quindi anche dei figli. Non sarà il mediatore familiare a trovare le soluzioni, ma aiuterà gli ex-coniugi a trovare loro stessi quelle più adatte per le loro esigenze. Dunque sia che si tratti di questioni economiche sia relative all’organizzazione della vita dei propri figli, turni di cura, spese ordinarie, straordinarie, ecc…
A chi si rivolge il mediatore familiare?
Il Mediatore Familiare si rivolge in genere alle coppie in separazione/divorzio, con o senza figli, sposate e non, ma la sua competenza e i suoi strumenti possono essere utili anche in altri casi, basti pensare alle situazioni in possiamo trovarci in contrasto coi nostri fratelli nel prendere delle decisioni in merito al futuro e all’organizzazione di vita dei nostri anziani genitori. Ognuno di noi ha degli oggetti che hanno un valore affettivo superiore a quello economico, qualcosa da cui difficilmente ci separeremmo, e che in un divorzio possono diventare causa di liti interminabili con l’ex-coniuge. In questa e in tutte le altre questioni più o meno rilevanti economicamente, il mediatore familiare proverà a riattivare i canali comunicativi tra la coppia per potere raggiungere degli accordi condivisi.
Il mediatore familiare non è un consulente matrimoniale, dunque non si rivolge a tutte quelle coppie che non intendano separarsi, specie se uno dei due coniugi spera ancora in una riconciliazione. Non si rivolge alle coppie altamente litigiose che non vogliano dunque essere mediabili; non è uno psicoterapeuta, e quindi non si rivolge a soggetti con dipendenza di droghe, alcool, ecc… ; non è un assistente sociale, non si occupa di fare delle valutazioni sul comportamento della coppia. E non è neanche un mediatore civile dove invece le parti assistite dai rispettivi avvocati si incontrano presso un Organismo di Mediazione accreditato dal Ministero della Giustizia per cercare un accordo.
Modalità del percorso di mediazione familiare
Rivolgersi a un mediatore familiare è semplice. Esistono delle associazioni nazionali di categoria regolarmente registrate ad un apposito elenco ministeriale, rintracciabili su tutto il territorio italiano. Dopo aver effettuato il primo contatto telefonico, si potrà fissare un appuntamento dove avverrà un colloquio informativo, e dopo di ché volontariamente gli ex-coniugi potranno decidere di intraprendere il percorso che consisterà in 10-12 incontri circa, al termine dei quali potranno raggiungersi gli accordi auspicati dalla ex-coppia, e portarli ai propri avvocati per una revisione formale, in modo che non ci sia nulla in contrasto con le leggi vigenti, e infine per essere formalizzati dal giudice.
Quali sono i costi e i benefici
I benefici di un percorso di Mediazione Familiare sono tanti: prima di tutto saranno gli ex-coniugi a trovare degli accordi condivisi, mentre sappiamo tutti che in un percorso giudiziario devono invece attenersi a ciò che viene stabilito dal giudice; il percorso di mediazione familiare può avere tempi molto più brevi di un percorso giuridico, dove spesso si va avanti a colpi di querele o denunce; ogni incontro prevede un costo che generalmente viene suddiviso fra gli ex-coniugi, e i costi (c’è un tariffario nazionale) sono sicuramente più bassi rispetto a quelli sostenuti giuridicamente; e infine, ma non meno importante, non ha prezzo l’aver riattivato la comunicazione fra gli ex-coniugi, che con la loro volontà riusciranno a gestire la fase post-separazione in modo sereno, ricordandosi sempre che non sono più coppia ma saranno sempre genitori.
La mediazione è un’occasione per le parti in conflitto di avere un dialogo supportato da una terza persona operante nel segreto professionale, la quale sostiene la comunicazione allo scopo di favorire la reciproca comprensione dei diversi punti di vista.
È un processo volontario nel quale solo le parti prendono eventuali decisioni, se lo vogliono.