Debitore nullatenente: come recuperare i soldi?

Recuperare i crediti da un debitore nullatenente può sembrare un’impresa impossibile, ma esistono diverse vie legali e strategie per far valere i propri diritti.

Non avere niente è sicuramente una gran sfortuna. Anche la condizione più negativa può però nascondere dei vantaggi: nel caso di chi non possiede nulla, si tratta della possibilità di non dover temere i creditori, i quali non possono pignorare alcun bene. Ma è proprio così? È impossibile recuperare i soldi dal debitore nullatenente?

Come vedremo, la strada che deve percorrere chi deve avere denaro da un nullatenente è dura; ci sono però delle soluzioni da prendere in considerazione, in alcuni casi perfino di natura penale. Infatti, non è sempre vero che un debitore non si può denunciare. Vediamo perché.

Che cosa si intende per nullatenenza?

La “nullatenenza” indica la condizione di una persona priva di redditi da lavoro e sprovvista di beni che possono essergli sottratti.

Se il debitore rientra in questa categoria, il creditore non può procedere con il pignoramento.

Cosa succede se il debitore diventa solvibile in futuro?

Il creditore può rivalersi sul debitore nullatenente anche in un secondo momento, se le sue condizioni finanziarie migliorano.

Secondo la legge, infatti, il debitore risponde con tutto il suo patrimonio, presente e futuro.

Tuttavia, la prescrizione del credito potrebbe costituire un ostacolo. Vediamo perché.

Cosa si intende per prescrizione del credito?

La prescrizione del credito è un limite temporale entro cui il creditore può pretendere l’adempimento del debito.

In Italia, di norma, il termine di prescrizione è di 10 anni. Ciò significa che il creditore può far valere le proprie pretese per dieci anni da quando è sorto il suo diritto, potendo quindi aggredire anche beni di cui inizialmente il debitore non disponeva.

Marco è creditore di Carlo da cinque anni. Durante questo periodo di tempo non ha potuto ottenere nulla perché Carlo era nullatenente. A un certo punto Carlo viene assunto e comincia a percepire uno stipendio, sul quale Marco potrà rivalersi.

La prescrizione può essere interrotta in ogni momento: è sufficiente una formale diffida inviata tramite raccomandata o pec. Così facendo, il termine di dieci anni si azzera e comincia a decorrere daccapo.

Come si possono effettuare indagini per il recupero crediti?

Il creditore può avvalersi di società investigative per rintracciare beni e redditi nascosti dal debitore. In base ai risultati delle indagini, si possono intraprendere azioni legali appropriate.

Supponiamo che Marco sia un creditore che ha prestato denaro a Lucia, un debitore che risulta nullatenente al momento. Marco sa che Lucia ha un’attività imprenditoriale di successo, ma questa non compare tra i beni pignorabili. Per accertarsi della situazione finanziaria reale di Lucia, Marco si avvale di un’agenzia investigativa. Le indagini rivelano che Lucia ha un conto bancario ben fornito, beni immobili registrati a nome di parenti e trasferimenti di denaro sospetti. Con queste informazioni, Marco decide di intraprendere un’azione revocatoria per recuperare il suo credito.

Cosa si intende per azione revocatoria?

L’azione revocatoria è una procedura legale che consente al creditore di contestare donazioni o vendite effettuate dal debitore al solo scopo di evitare il recupero crediti.

Entro 5 anni dall’atto in questione, è possibile aggredire i beni ovunque essi si trovino.

Il vittorioso esperimento dell’azione revocatoria determina l’inefficacia relativa dell’atto posto in essere dal debitore.

Ciò significa che tale atto è valido e produttivo di effetti tanto tra le parti quanto nei confronti dei terzi; esso, però, non è efficace e non può essere opposto al creditore che ha agito con l’azione revocatoria, il quale potrà quindi sottoporre il bene ad esecuzione forzata come se non fosse mai fuoriuscito dal patrimonio del debitore.

Cosa succede se il debitore è sposato o minorenne?

Se il debitore nullatenente è sposato in regime di comunione dei beni, il creditore può pretendere il 50% del pagamento dal coniuge.

In caso di debitore minorenne, invece, l’adempimento deve essere richiesto dai genitori.

Gli eredi pagano i debiti?

I debiti del debitore nullatenente passano agli eredi che accettano l’eredità, in proporzione alla loro quota.

Gli eredi che accettano, quindi, possono essere citati in giudizio per il recupero dei crediti.

È possibile denunciare un debitore?

Sì: se il debitore ha contratto un debito sapendo di non poter o voler pagare, può essere denunciato per il reato di insolvenza fraudolenta. Ciò potrebbe motivare il debitore a effettuare l’adempimento.

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