Procedura esecutiva: in presenza di bambini, è possibile contattare i servizi sociali.
Hai trovato un immobile all’asta che fa al caso tuo. Tuttavia, hai scoperto che nell’appartamento vive una famiglia. Sei preoccupato perché temi che tale situazione possa crearti dei problemi. Ma in caso di sgombero dell’immobile: cosa succede ai minori? Quali sono le tempistiche? Devi sapere che in ipotesi del genere la procedura esecutiva viene effettuata ugualmente, anche se ci sono bambini o persone invalide. Va detto, però, che il giudice potrebbe adottare opportune cautele, come ad esempio concedere un certo periodo di tempo per trovare un’altra sistemazione, oltre ad allertare i servizi sociali del Comune. Se l’argomento è di tuo interesse ti invito a metterti comodo e a proseguire nella lettura.
Sgombero immobile: la fase del precetto
Partiamo da un esempio.
Tizio vive in un appartamento con sua moglie Caia ed i loro due figli piccoli. Da circa un anno, però, ha perso il lavoro e non riesce più a pagare le rate del mutuo.
Come vedi, nell’esempio che ti ho riportato, Tizio ha contratto un debito con la banca, la quale può fare una segnalazione alla centrale rischi di intermediazione finanziaria (Crif). In questo modo, il soggetto moroso viene identificato come “cattivo pagatore” e, difficilmente, potrà ottenere in futuro altri prestiti o finanziamenti.
Se Tizio non riesce a pagare la somma dovuta (maggiorata degli interessi) entro i termini previsti dalla legge, allora l’istituto bancario procede a notificargli l’atto di precetto per intimare il pagamento del debito entro un termine massimo di 10 giorni.
Sgombero immobile: la fase del pignoramento
Se trascorso il termine di 10 giorni, così come previsto nell’atto di precetto, il debitore (nel nostro caso Tizio) non adempie al pagamento, allora si passa alla fase successiva cioè al pignoramento immobiliare. Si tratta di una procedura esecutiva che consente al creditore di individuare il bene da espropriare per metterlo all’asta e soddisfarsi sul prezzo di vendita.
In pratica, funziona così: si notifica al debitore l’atto di pignoramento in cui è descritto l’immobile in questione (ubicazione, particella, ecc.) per poi trascriverlo presso la Conservatoria dei registri immobiliari e depositarlo nella cancelleria del tribunale competente per l’esecuzione. Successivamente, il creditore deposita un’istanza di vendita dell’immobile con tutta la documentazione necessaria. A questo punto, il giudice nomina un perito per effettuare una stima del valore del bene che verrà messo all’asta. Il debitore, comunque, può continuare a vivere nell’appartamento su autorizzazione del tribunale.
Sgombero immobile: la vendita all’asta
La vendita all’asta di un immobile pignorato può essere:
- con incanto: in tal caso, si aggiudica il bene chi offre il prezzo più alto;
- senza incanto: viene stabilito un prezzo di partenza e un termine entro cui presentare le offerte all’interno di una busta. Se viene presentata una sola offerta, questa verrà accolta solo se supera di un quinto il prezzo base.
Entrambe le modalità prevedono il pagamento di una cauzione, cioè una somma di denaro a titolo di garanzia.
Se nessuno presenta un’offerta, il giudice può ridurre il prezzo del 25% e chiudere in anticipo la procedura esecutiva se vari tentativi di vendita sono andati falliti.
Invece, in caso di vendita dell’immobile, il prezzo viene distribuito tra i vari creditori dando precedenza a coloro che avevano iscritto ipoteca sul bene pignorato.
Sgombero immobile: cosa succede ai minori?
Una volta conclusa l’asta con esito positivo, l’immobile deve essere liberato. La legge non prevede particolari garanzie a favore del debitore, neppure nel caso in cui sia un genitore con dei figli piccoli a carico. In altre parole, l’appartamento deve essere rilasciato anche se dentro vivono dei minori (oppure delle persone invalide o anziane).
Al massimo, potrà essere concesso più tempo (ma non tantissimo) per trovare una sistemazione alternativa. Pertanto, se ci sono dei bambini è bene contattare i servizi sociali, il cui compito è proprio quello di trovare un altro alloggio idoneo. In caso di difficoltà, nel senso che non si trova un posto in cui andare a vivere e i genitori non hanno un impiego lavorativo, è possibile rivolgersi al giudice tutelare. Quest’ultimo può collocare i minori presso una comunità di assistenza per il tempo necessario a superare la situazione precaria.
Altri casi che possono portare ad un provvedimento di sgombero dell’immobile si verificano, ad esempio, quando l’inquilino non paga l’affitto al suo proprietario di casa oppure non rilascia l’appartamento una volta scaduto il contratto di locazione. In entrambe le ipotesi, è necessario rivolgersi al giudice per ottenere la convalida dello sfratto e la data per il rilascio.
Va ricordato, comunque, che la legge consente ai genitori morosi di:
- evitare lo sfratto pagando i canoni entro 90 giorni dalla convalida;
- sanare la morosità fino a quattro volte nel quadriennio, ed anche, ogni volta, entro il termine di centoventi giorni dalla prima udienza qualora versano in seria difficoltà economica.
Inoltre, non sono rare le situazioni in cui un appartamento venga occupato abusivamente da un estraneo. Ti faccio un esempio.
Tizio si introduce nell’appartamento di Caio, mentre è in vacanza con la famiglia, per stabilirsi in modo permanente.
La condotta di Tizio, che invade arbitrariamente l’immobile altrui, costituisce un reato punito dal Codice penale con la reclusione fino a due anni o con la multa da 103 euro a 1.032 euro.